Sacro Cuore di GesĂą rendici degni del tuo amore e del tuo perdono
SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ Â
Anno A –Â SolennitĂ
Dio ci ama con cuore di uomo
Al centro del mistero del mondo c’è Gesù Cristo. Al centro del mistero di Gesù Cristo c’è la sua morte che si schiude nella risurrezione. Al centro del mistero della sua morte c’è il suo amore, il suo cuore. Per questo possiamo dire che la celebrazione della festa del Cuore di Cristo conduce all’essenza del cristianesimo: la persona di Gesù, Figlio di Dio e Salvatore del mondo, svelato fin nel mistero più intimo dei suo essere, fino alle profondità da cui scaturiscono tutte le sue parole e le sue azioni: il suo amore filiale e fraterno fino alla morte.
Il cuore ha simbolizzato per gran parte delle culture il centro vivo della persona, il luogo dove nell’intima unità della persona si fondano la complessità , la molteplicità delle facoltà , delle energie, delle esperienze. Il cuore, inoltre, è simbolo della profondità e dell’autenticità dei sentimenti e delle parole, quindi, della loro sorgente profonda: l’amore.
Amore e morte
Ma la rivelazione più decisiva dei cuore di Gesù è che l’amore non è totale se non passa attraverso la morte; non diviene portatore di vita se non accetta di attraversare la morte. Può trattarsi, talora, anche di morte fisica e sanguinosa, ma in ogni caso si tratta della morte a se stesso, dello spogliamento, della rinuncia, dei distacco, della perdita e oblio di se stesso. Da quando la sofferenza è stata assunta per amore da Cristo, è diventata portatrice di vita e di salvezza. Al centro del mistero redentore non sta tanto l’azione dell’uomo-Dio, quanto la sua passione. Il mistero del cuore di Gesù è il mistero di un uomo trafitto.
Fin dall’inizio, Dio si è fatto conoscere come colui che ama, che sceglie liberamente e si lega con fedeltà agli uomini (cf prima lettura). «Il Signore è buono e grande nell’amore» canta Israele (salmo responsoriale). Ma è soltanto in Cristo che Dio si manifesta pienamente «Amore» che giunge a dare il Figlio per la salvezza degli uomini (seconda lettura). Gesù stesso, esaltando la bontà del Padre che si rivela nel Figlio, afferma di essere sollecito a confortare gli affaticati e gli oppressi, di essere « mite e umile di cuore» (vangelo).
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 102 L’amore del Signore è per sempre.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermitĂ ,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontĂ e misericordia.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Canto al Vangelo   Mt 11,29 Alleluia, alleluia. Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. Alleluia. Â Â