Per chi è
Mi sembrava giusto affidare alla preghiera di Padre Pio non soltanto la mia persona e il mio apostolato, ma la nostra fraternità e il nostro Santuario.
Fare la parte mia, come mi aveva raccomandato Padre Pio, significava anche questo.
Bramo che questo Santuario della Madonna dei Sette Dolori sia una sentinella spirituale per la città di Pescara; una stazione di riposo e una sorgente di ristoro per tanti fedeli e tanti pellegrini. Sia il cuore della città.
Certamente la Madonna non vuole vedere la gente solo a maggio per la festa della pioggia e a giugno per la festa popolare.
La Madonna vuole benedire ogni giorno i suoi figli e aspetta di essere visitata per consolare ed essere consolata.
Il commercio, l’industria, la fatica non bastano a rendere felice una città. Ho avuto l’opportunità di promuovere il restauro sia del convento che del Santuario. Ne ringrazio Gesù e la Madonna.
Poiché la Madre di Gesù è bella, anche la sua casa deve avere bellezza artistica e profumo di preghiera, deve essere l’anticamera del Paradiso.
Come la madia deve essere piena di farina, così la chiesa deve risuonare di canti e di Eucaristia.
Anche oggi la Madre dice a Gesù: “Non hanno piùvino” (cfr Gv 2,3).
Il vino è la fede, è la speranza, è la pace, è l’amore.
Anche oggi ripete a noi quello che disse a Cana di Galilea: “Fate quello che Egli vi dirà” (cfr Gv 2,5).
Per la preghiera della Madre, Gesù dona a noi “il Pane della vita e il calice della salvezza”.
Papa Paolo VI ha detto che i santuari sono le cliniche dello spirito, infatti lì si amministra il perdono e la riconciliazione.
Non volevo che tutto questo fosse un sogno o un desiderio del mio cuore.
Con questa intenzione volli offrire a Padre Pio un quadretto in vetro e metallo con l’immagine della Madonna dei Sette Dolori.
Il Padre lo guardò, lo baciò e mi chiese: -Per chi è?- Ho risposto: -È per lei, Padre-.
Lo tenne un po’ fra le mani e poi lo poggiò sul comodino della stanza, vicino al suo letto. So che l’ha messo nel suo cuore, insieme al mio desiderio.
P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 126