Messa quotidiana

Omelia 5-5-14

 

Aiutaci ad amarti e a renderti grazie Signore Gesù

BEATO NUNZIO da PESCOSANSONESCO

Nunzio Sulprizio nasce il 13 aprile 1817 a Pescosansonesco. Rimasto già fanciullo orfano di entrambi i genitori viene allevato dalla nonna e alla morte di questa nel 1826 viene accolto in casa dello zio dove vive tra umiliazioni e stenti sempre confortati da una grande fede. Lo zio  lo avvia  nella sua bottega di fabbro  ai lavori più duri in seguito ai quali si procura al piede una ferita che gli va in cancrena. Informato del suo stato di salute un parente lo fa venire a Napoli dove conosce il colonnello Felice Wochinger   che intuisce di trovarsi di fronte un angelo del dolore e riversa verso il ragazzo, ricambiato,  un affetto paterno. Nunzio passa qui i suoi anni più sereni tra lo studio, la preghiera e la meditazione portando conforto ai malati ed insegnando il catechismo sì da generare in chi lo avvicina l’ impressione di trovarsi di fronte ad un santo. Le sue condizioni fisiche però si aggravano (ha un tumore alle ossa) e viene a mancare, dopo che già gli è stata amputata una gamba, il 5 maggio 1836 a 19 anni. Subito dopo la morte un profumo di rose invade la stanza in cui il giovane operaio giace per diffondersi nello spazio circostante mentre il suo corpo, devastato dalla malattia, improvvisamente torna ad essere bello e fresco. Per la fama che gli  deriva dalla condotta di vita e dall’  esemplare sopportazione della malattia il suo sepolcro è subito meta di pellegrinaggio. Nel 1859  Pio IX lo dichiara “venerabile”. Già proposto da Leone XIII come modello per la gioventù operaia viene inserito fra i beati da Paolo VI il 1° dicembre 1963. E’ considerato protettore degli invalidi e delle vittime del lavoro.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura   At 6, 8-15
Non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui Stefano parlava.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo.
Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenèi, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.
Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio.
Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato».
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 118
Beato chi cammina nella legge del Signore.

Anche se i potenti siedono e mi calunniano,
il tuo servo medita i tuoi decreti.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.

Ti ho manifestato le mie vie e tu mi hai risposto;
insegnami i tuoi decreti.
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò le tue meraviglie.

Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.

Canto al Vangelo  Mt 4, 4
Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.

Vangelo   Gv 6, 22-29
Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.

Dal vangelo secondo Giovanni
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».