Testimone

Non puoi metterti a sedere

Avevo dodici anni. Giocando con un gruppo di compagni all’altalena mi sbilanciai troppo. Le mie mani persero la presa della fune e caddi di schiena sul selciato della strada. Fu un volo di cinque metri. L’impatto fu terribile.
Battendo al suolo mi si bloccò il respiro e mi si oscurò la vista. Il viso mi diventò cianotico. Stavo morendo.
Il mio fratello più grande, che era lì vicino, mi raggiunse con un balzo, mi scosse, cercò di rianimarmi.
Mi sollevò la testa e mi percosse le guance. Ebbi dei brividi e sentii lentamente liberarsi le vie respiratorie. Ero salvo, ma a causa di quel colpo alla spina dorsale, non mi era possibile rimanere a lungo seduto. Quella posizione mi procurava un dolore irresistibile. Potevo camminare, correre e fare ogni altro movimento all’infuori dello stare seduto prolungatamente.
44Dinamico per natura, io, seduto non ci stavo mai, quindi la cosa non mi preoccupava più di tanto.
Ormai erano passati molti anni e non ci pensavo più. esercizio delle confessioni, mi trovavo in difficoltà. Facevo del mio meglio.
Quando al mattino accompagnavo Padre Pio in sacrestia dove rimaneva in preghiera fino alle cinque, io restavo in piedi. Ero così giovane, non mi stancavo. Per discrezione mi tenevo sempre a qualche metro dal Padre. In quel mistico silenzio inaspettatamente risuonò Uagliò, ma tu non ti puoi mettere a sedere?- Mi meravigliai perché ero di spalle a lui in quel momento. Stupito risposi: -Padre, non importa, grazie-. Dopo un quarto d’ora di nuovo il Padre ripete: -Ma tu, non ti puoi mettere a sedere?- -Padre, – risposi -, mi dispiace che si disturba per me; va bene così-.
Non passarono più di dieci minuti e il Padre ripeté per la terza volta la stessa domanda.
Mi resi conto allora che il Padre aveva ben altra intenzione che quella di una semplice domanda. Compresi che non dovevo restare in piedi.
Lo ringraziai affettuosamente, presi una sedia e mi misi a sedere. Vi restai quasi due ore. Da quella mattina la mia spina dorsale non ha più difficoltà. Posso restare seduto anche molte ore di seguito.

P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 96