Omelia 4-12-13
Maria Vergine Immacolata, prega per noi
SAN GIOVANNI DAMASCENO sacerdote e dottore della Chiesa (650-753) Nato a Damasco, forse da una famiglia araba cristiana, fu come il padre un magistrato, ma presto abbandonò tutto e si fece monaco nella «laura» di san Saba. Fatto sacerdote dal vescovo di Gerusalemme, si dedicò a raccogliere nei suoi scritti il pensiero dei Padri, dei quali chiude in Oriente la splendida serie. Si sentì figlio della cultura bizantina e scrisse in greco. Reagì con vigoria contro le pretese degli«iconoclasti» che volevano distruggere le immagini sacre. Oltre a numerose opere, lasciò ispirati inni liturgici. Morì forse ultracentenario. Papa Leone XIII lo proclamò Dottore della Chiesa.
Anche la Chiesa occidentale mantiene e favorisce le immagini, purché siano insieme: autentici valori didattici e artistici che aggiungano «la propria voce al mirabile concento di gloria che uomini eccelsi innalzarono nei secoli passati alla fede cattolica». Perciò essa mantiene l’uso di esporre nelle chiese alla venerazione dei fedeli tali immagini sacre. |
Tu mi hai chiamato, Signore, a servire i tuoi discepoli Dalla «Dichiarazione di fede» di san Giovanni Damasceno, sacerdote. |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura   Is 25, 6-10a
Il Signore invita tutti al suo banchetto e asciuga le lacrime su ogni volto.
Dal libro del profeta Isaìa
In quel giorno,
preparerĂ il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperĂ su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
EliminerĂ la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherĂ le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farĂ scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».
Salmo Responsoriale   Dal Salmo 22
Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
beati coloro che sono preparati all’incontro.
Alleluia.
Vangelo   Mt 15, 29-37
GesĂą guarisce molti malati e moltiplica i pani.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietĂ . Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.