Omelia 4-11-13
L’eterno riposo dona loro o Signore, splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen
SAN CARLO BORROMEO, VESCOVO
(1538-1584) Memoria Nato ad Arona, il 2 ottobre 1538, Carlo Borromeo, nipote di Pio IV, a 24 anni era sacerdote e vescovo. La sua vita spirituale non andò svuotandosi con il crescere dell’attività pastorale; in tutta la sua esistenza lo seguì uno spirito di «conversione» evangelica che lo configurò sempre più a Cristo. Fu segretario di Stato del papa, e in seguito arcivescovo di Milano con responsabilità su 15 diocesi della Lombardia, Piemonte, Liguria e Canton Ticino. Esercitò un influsso decisivo per la conclusione e l’applicazione dei concilio di Trento: visite pastorali frequenti e regolari, riunioni di sacerdoti, fondazioni di seminari, direttive liturgiche per i due riti romano e ambrosiano, catechesi a tutti i livelli. Celebrò ben undici sinodi diocesani che servirono da modello, fondò scuole gratuite, creò quattro collegi per la gioventù, ospizi per le giovani in pericolo. All’udire di tanto lavoro, san Filippo Neri esclamò: «Ma quest’uomo è di ferro?». Un’attività così intensa nasceva da uno spirito di preghiera e da un’austerità che impressionavano tutti. Tra le statistiche religiose da lui stesso redatte colpisce il numero dei poveri bisognosi di assistenza pubblica: un sesto della popolazione. Vi si dedicò con ogni mezzo, adoperandosi di persona specialmente durante una terribile pestilenza dei 1576, di cui afferma il Manzoni: « fu chiamata la peste di san Carlo. Tanto è forte la carità!» ( I Promessi Sposi, c. 31). Morì a 46 anni, il 3 novembre 1584. |
Vivere la propria vocazione Dal Discorso tenuto da san Carlo, vescovo, nell’ultimo Sinodo |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Rm 11, 29-36
Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 68
Nella tua grande bontà, rispondimi, Signore.
Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento.
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
Perché Dio salverà Sion,
ricostruirà le città di Giuda:
vi abiteranno e ne riavranno il possesso.
La stirpe dei suoi servi ne sarà erede
e chi ama il suo nome vi porrà dimora.
Canto al Vangelo Gv 8,31
Alleluia, alleluia.
Se rimanete nella mia parola,
siete davvero miei discepoli, dice il Signore,
e conoscerete la verità.
Alleluia.
Vangelo Lc 14, 12-14
Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».