Non disturbare il Padre
La mia vicinanza a Padre Pio mi consentiva affettuosa familiaritĂ con i confratelli della Provincia monastica di Foggia.
Ero sempre dietro di loro e non ho mai pensato che potessero togliermi qualcosa donatami dalla bontĂ di Dio.
Ero felice di raccogliere, come dice la donna del Vangelo, le briciole che cadevano dalla mensa.
Mi commuove ancora oggi il ricordo delle premure di padre Mariano Palladino, padre Onorato Marcucci, padre Adriano, fra Modestino e tanti altri.
Non solo mi permettevano di stare accanto al Padre quanto volevo, ma spesso mi davano la possibilitĂ di sostituirli.
Il Padre nella sua pazienza e nella sua carità era contento così. Vedendolo sofferente, chi sa che avrei fatto per dargli qualche sollievo.
Un giorno d’estate vedendo il sudore assommarsi alla sua alta temperatura febbrile, gli ho chiesto se gradiva un bicchiere d’acqua fresca. Mi ha risposto di no.
A distanza di minuti per ben tre volte gli ho ripetuto la
domanda. Alla fine il Padre, mi ha detto amabilmente sorridente:
-Uagliò, se l’aggia fa pe’ te!-
Cioè va bene, se debbo farti questo favore!
Ho chiesto scusa.
Quel giorno c’era padre Alessio ad assistere il Padre.
Un po’ burbero nei modi, ma sempre molto attento e affezionato a Padre Pio. Il Padre stava più male del solito.
Padre Alessio lo aveva obbligato a stare a letto e gli aveva steso sopra parecchie coperte oltre l’imbottita.
La temperatura alta e la tosse martellante gli affaticavano oltremodo il respiro. Io fuori la porta, nel corridoio, seguivo tutto. Agli occhi di padre Alessio dovetti sembrare un cacciatore in agguato. Non avevo l’intenzione di entrare nella stanza del Padre; un ardente desiderio di vederlo, sì.
Quando dovevo ripartire Padre Pio mi dava sempre la benedizione e l’abbraccio. Era questa la speranza che mi inchiodava quel giorno fuori la sua porta. Improvvisamente incomincia a squillare il telefono nella saletta in fondo al corridoio, lontano dalla stanza del Padre. Nessuno andava a rispondere.
Padre Alessio decide di andare.
Passando davanti a me, mi punta il dito e mi dice severamente:
-Non disturbare il Padre-.
Gli prometto gentilmente che non l’avrei fatto.
Intanto che lui è di là , Padre Pio si libera dalle coperte, e appoggiandosi con le mani alla parete, arriva fino a me.
Mi benedice e mi abbraccia.
Mi sussurra: -Adesso puoi andare!-.
P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 48