Santa Messa 6-11-21
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Martiri Spagnoli Frati Minori di Madrid Beatificati nel 2007
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† Spagna, 1936
Vittorio Chumillas Fernandez, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, nato il 28 luglio 1902 a Olmeda del Rey (Spagna) e morto il 16 agosto 1936 a Boca de Balondillo (Spagna), e 21 suoi confratelli del medesimo Ordine Francescano furono uccisi nel corso della sanguinosa Guerra Civile Spagnola. Il loro martirio è stato ufficialmente riconosciuto il 19 dicembre 2005 e sono stati beatificati il 28 ottobre 2007.
Tra i numerosi Martiri della guerra civile che afflisse la Spagna negli anni 1936-1939 vanno annoverati anche i 73 Frati Minori della Provincia francescana di Castiglia uccisi “in odio alla fede” nel 1936.
Venti dei nostri Martiri, guidati dal Guardiano padre Vìctor Chumillas Fernandéz, appartenevano alla Comunità-Seminario di Consuegra (Toledo). Di essi cinque erano sacerdoti e dodici studenti del corso teologico e candidati al ministero sacerdotale che conducevano una normale vita di preghiera, di studio e di impegno pastorale fino al 21 luglio 1936. In questo giorno alcuni esponenti della forza marxista imperante costrinsero gli inermi religiosi a restare prigionieri nel loro stesso convento di Consuegra. Avvertito l’imminente pericolo per la loro vita e convinti di doversi preparare ad affrontare il martirio per il nome di Cristo, essi, noncuranti degli insulti e delle pesanti ingiurie della truppa, cominciarono a pregare con fervore.
II 24 luglio, come agnelli condotti al macello, furono trasferiti ognuno in un’abitazione diversa. Si separarono scambiandosi un commovente abbraccio, che non lasciò insensibili perfino i persecutori, poi andarono lieti e sereni incontro alla volontà di Dio. Il 10 agosto furono rinchiusi tutti in una stessa prigione dove, oltre a ricevere l’assoluzione sacramentale dal Guardiano padre Vìctor, si confessarono e si donarono a vicenda il perdono fraterno baciandosi reciprocamente i piedi.
Nella notte successiva fecero insieme la raccomandazione dell’anima, ricevettero l’assoluzione generale, si comunicarono spiritualmente e rinnovarono la professione religiosa, aggiungendo: “È pronto, Signore, il nostro cuore, è pronto!”, anelando vivamente alla vita eterna. Dal giorno 11 agosto e fino al 15 furono trasferiti nella chiesa parrocchiale di Santa Maria, dove continuarono a pregare come prima, mantenendo una calma esemplare, senza né lamentarsi né protestare. Legati ed ammassati sopra un camion, finalmente la sera del 15 agosto furono condotti in una località chiamata Boca de Balondillo, nel territorio del comune di Fuente El Fresno. Qui, verso le ore 4 del mattino del 16 agosto 1936, pronunciando parole di perdono e lodando il Signore, tutti i 20 generosi testimoni di Cristo furono fucilati in odio alla fede da un numeroso drappello di miliziani comunisti, coronando con la palma del martirio la loro vita.
Al gruppo di questi confratelli che li avevano preceduti nella gloriosa e cruenta testimonianza di fede, si unirono più tardi gli altri due Frati Minori padre Felice Gòmez-Pinto Piñero, della comunità francescana di Pastrana, ucciso il 7 settembre al confine di Hueva (Guadalajara) e padre Perfetto Carrascosa Santos, ucciso nelle prime ore del 17 ottobre con altri cinque prigionieri secolari nel cimitero di Tembleque (Toledo).
I ventidue eroi della fede sono stati dichiarati martiri dal Santo Padre Benedetto XVI il 28 ottobre 2007.
– Víctor Chumillas Fernández
– Ángel Hernández-Ranera de Diego
– Domingo Alonso de Frutos
– Martín Lozano Tello
– Julián Navío Colado
– Benigno Prieto del Pozo
– Marcelino Ovejero Gómez
– José de Vega Pedraza
– José Álvarez Rodríguez
– Santiago Mate Calzada
– Andrés Majadas Málaga
– Alonso Sánchez Hernández-Raner
– Anastasio González Rodríguez
– Félix Maroto Moreno
– Federico Herrera Bermejo
– Antonio Rodrigo Anton
– Saturnino Río Rojo
– Ramón Tejado Librado
– Vicente Majadas Málaga
– Valentín Díez Serna
– Félix Gómez-Pinto Piñero
– Perfecto Carrascosa Santos
Fonte: |
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LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Rm 16, 3-9.16.22-27
Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù. Essi per salvarmi la vita hanno rischiato la loro testa, e a loro non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese del mondo pagano. Salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa.
Salutate il mio amatissimo Epèneto, che è stato il primo a credere in Cristo nella provincia dell’Asia. Salutate Maria, che ha faticato molto per voi.
Salutate Andrònico e Giunia, miei parenti e compagni di prigionia: sono insigni tra gli apostoli ed erano in Cristo già prima di me. Salutate Ampliato, che mi è molto caro nel Signore. Salutate Urbano, nostro collaboratore in Cristo, e il mio carissimo Stachi.
Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo. Vi salutano tutte le Chiese di Cristo.
Anch’io, Terzo, che ho scritto la lettera, vi saluto nel Signore. Vi saluta Gaio, che ospita me e tutta la comunità. Vi salutano Erasto, tesoriere della città, e il fratello Quarto.
A colui che ha il potere di confermarvi
nel mio Vangelo, che annuncia Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni,
ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti,
per ordine dell’eterno Dio,
annunciato a tutte le genti
perché giungano all’obbedienza della fede,
a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli. Amen.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 144
Ti voglio benedire ogni giorno, Signore.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Il glorioso splendore della tua maestà
e le tue meraviglie voglio meditare.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Canto al Vangelo 2Cor 8,9
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.
Vangelo Lc 16, 9-15
Se non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».