Messa quotidiana

Santa Messa 2-3-20

GesĂą dacci luce e forza nella nostra vita

SANT’AGNESE DI BOEMIA

Agnese di Boemia nacque nel castello d Praga nel 1211. Agnese era la tredicesima figlia di Otakar, re di Boemia. Religiosa ceca dell’Ordine di Santa Chiara, fu la fondatrice del monastero e dell’ospedale di San Francesco ed istitutrice dell’Ordine dei Crocigeri della Stella Rossa.

Agnese era figlia del re di Boemia Ottocaro I e di sua moglie Costanza d’Ungheria, imparentata ai santi Ludmilla e Venceslao, entrambi suoi antenati.

Agnese venne allevata da sant’Edvige, cognata dello zio Andrea II, nel monastero cistercense di Trzebnica, ed in seguito nella comunità delle Canonichesse premostratense di Doksany.

Quando aveva otto anni venne promessa in moglie ad Enrico, che era il figlio ed erede dell’imperatore Federico II di Svevia. Per prepararla alla vita regale venne inviata alla corte di Vienna per ricevere un insegnamento conveniente ad una futura sovrana.

Mentre era alla corte di Vienna venne folgorata dalle parole di Francesco d’Assisi. Crebbe la sua vocazione religiosa ed, sostenuta dalla voce di papa Gregorio IX, riuscì a interrompere il fidanzamento con Enrico.  Si ritirò nella città boema Praga.

Nel 1232 fondò il primo convento di Frati Minori del territorio, con molte difficoltà. Ottenne dal Papa un documento simile al privilegio della povertà concesso alle povere Dame di San Damiano di Assisi: “Vinti completamente dalle vostre preghiere e dalle vostre lacrime, con la presente autorità vi concediamo che d’ora innanzi non possiate essere costrette contro la vostra volontà a ricevere alcun possesso“, papa Gregorio IX.

Accanto al convento fece costruire un ospedale per i poveri. Creò una confraternita laicale chiamata dei Crocigeri. Nel 1237 la confraternita venne innalzata dal pontefice al grado di ordine religioso.

Tuttavia le fondazioni non terminarono qui, difatti nel 1234 costruì un monastero di clarisse sulle rive del fiume della Moldava.  Santa Chiara decise di inviare al nuovo monastero cinque delle sue religiose.

La stessa Agnese l’11 giugno del 1234 si ritirò nel monastero. Dopo qualche anno divenne la badessa del monastero conservando tale incarico fino alla morte.

Visse seguendo rigorose pratiche ascetiche per provocare nella sua vita le sofferenze di Cristo Alla sua morte il suo corpo venne sepolto nella chiesa di San Giorgio.

Culto

Subito dopo la sua morte Agnese di Boemia divenne oggetto di devozione popolare. Il 28 novembre 1874 papa Pio IX ne riconobbe il culto, attribuendole il titolo di beata. Papa Giovanni Paolo II il 12 novembre 1989 diede avvio alla canonizzata in piazza San Pietro.

Agnese di Boemia è stata proclamata santa da papa Giovanni Paolo II nel 1989.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura   Lv 19, 1-2. 11-18
Giudica il tuo prossimo con giustizia.

Dal libro del Levìtico
Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 18
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.  

Canto al Vangelo  2 Cor 6,2
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo   Mt 25,31-46
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, GesĂą disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».