Testimone

Incontro con P. Pio

b3aDal discorso pronunciato il 4 ottobre del 2000 a Pietrelcina in occasione del conferimento della Cittadinanza Onoraria a Padre Guglielmo Alimonti da parte del Comune di Pietrelcina, paese natale di Padre Pio:

Pietrelcina ti amo, amici di Pietrelcina vi amo uno per uno, concittadini miei vi porto nel cuore, dovunque vado e spero di andare in tutto il mondo.

Alcuni anni fa, proprio in questa Chiesa, una solenne celebrazione, al termine P. Rufino che presiedeva la celebrazione incomincia l’elenco delle persone da ringraziare. Alla fine disse: “Ne resta uno ma a lui non dico grazie, perchè a quello darete la cittadinanza onoraria.”. Eccomi qua, vostro concittadino!

Io andavo da Padre Pio e restavo vicino a lui più che potevo. Un giorno Padre Pio mi domanda: “Ma tu di dove sei?”. Io risposi: “Vengo da Pescara!”. Non c’è logica, ma la mia logica era questa: “Che vado a dire a P. Pio? Sono di Guardiagrele”, e che ne sa P. Pio? Deve stare a domandarmi dove sta questo paese sperduto!”. E una volta. Settimane dopo: “Ma tu di dove sei?”. E io rispondo: “Vengo da Pescara”. E va bene. La terza volta: la stessa risposta. Allora P. Pio si mette a ridere e mi parla per più di un minuto nel dialetto del mio paese!

b3bCaro Padre Pio, tu sapevi che un giorno sarei stato concittadino tuo. Se me lo domandi oggi ti posso rispondere: “Sono di Pietrelcina!”.

Ricordate la pesca miracolosa? S. Pietro aveva lavorato con tutti i suoi amici tutta la notte e non aveva preso nulla. Gesù apparendo la mattina gli dice: “Pescate, gettate le reti!”. Pietro ha risposto: “Signore, abbiamo lavorato tutta la notte e non abbiamo preso nulla! Signore, sulla tua parola. Pesca sovrabbondante!”.

Missione profetica. Io lavoravo con gli operai della fabbriche, migliaia di operai. Notte e giorno con loro, però mi sembrava di non raccogliere frutti e a questo pensiero mi addoloravo. La notte: ecco un sogno.

Vedo tutto il litorale dell’adriatico, lingue di terra e mare ed io lì che cerco di scavare, di pulire, di tirar fuori, di pescare qualche cosa: niente. Passa ad un certo punto un angelo, mi dice: “Ecco questo è il segnale: Padre Pio!” e mi dà un berretto – tipo quello che portano le guardie municipali – sui cui era scritto Padre Pio. Ah, ho detto: ho capito. Allora mi sono di nuovo messo a lavorare, a scavare, a cercare; tutta l’acqua diventava limpida e i pesci arrivavano a migliaia, io li prendevo con le mani e li tiravo fuori.

Avete capito tutto, avete capito tutti! Chi ha mollato più Padre Pio?

Disse un giorno un frate a S. Giovanni Rotondo: “Vedete questo? Notte e giorno e sera sta sempre qui!”. E lo stesso Padre Pio, il 5 maggio vado e gli dico: “Auguri padre, auguri è San Pio!”- allora si celebrava il 5 maggio –  Ha detto : “Eh sì auguri e mo te ne vai e fra qualche giorno stai di nuovo qua perchè il 25 maggio è la nascita e  di nuovo: Auguri P. Pio”. Io l’ho guardato come per dire: ti dispiace? Egli mi ha abbracciato forte forte. Spero che mi abbracci anche adesso.

Chi è per me P. Pio? E’ Padre e fratello, maestro e amico, guida e sostegno… Ogni giorno mi domando: cosa sono io per lui? So che insieme all’amore e al Sangue di Gesù c’è quello di P. Pio per me.

VICINO A TE

Io sono come vela in alto mare,

colpita dalla furia scatenata.

M’assale la bufera da ogni lato

e vedo, ahimè! Già l’albero schiantato

Per me non c’è più porto né rifugio.

Il vento innalza i flutti fino al cielo,così che vedo un mare capovolto.Son già ridotto senza più difesee il ricader dell’onda m’atterisce.Ma se la morte è pace, non m’affliggo.
Ahimè! Non è finita la tempesta!La voce del mio Giudice e Signoremi grida dal profondo del mio cuore:“Non basta l’acqua! Fuoco! Voglio fuoco!”.Chi mi darà parole per narrare?
Io mi ritrovo solo in fondo al maree vedo che ogni goccia di quell’acquain un baleno cambia sua natura:diventa fuoco e brucia le mie viscere.Nell’onda o in mezzo al fuoco, vivo e muoio!
Speranza di mia vita, sei finita!Sei gelo o fuoco? Sei morte o vita, Dio?Sei buio o sei bagliore? Non so dire!Sei lì. Ti vedo. Giusto e buono. Sempre.L’inferno? Sì, vicino a te, Signore.

Concludo, leggendovi un altro brano. Lì sono io che mi metto di fronte a Padre Pio e qui siete voi che vi ritrovate davanti a me e io davanti a voi e allora è come un patto implicito io vi ho dato il cuore e voi l’avete letto, perchè io ho detto vi amo, il mio amore è da sempre e per sempre per questa magnifica e provvidenziale cittadina cristiana. Ricordo, dei sindaci passati il carissimo Pio, a cui dissi: “Io vi porto le folle, preparate le strutture!” e infatti le state preparando, vedo con gioia. E grazie al superiore dei cappuccini, ai miei confratelli che operano qui. Li benedice e li ringrazia P. Pio, la Mamma celeste e Gesù stesso. Quante cose devono ancora accadere qui! Che fioritura, che sviluppi, che cose grandi! Dio vi dia lunga vita per vederle e godervele. Tutto il mondo guarda a Pietrelcina!

SUPREMO VOLERE

O amata Pietrelcina,

è sacra sentinella

il tuo vetusto tempio.

La roccia su cui poggia

è simbolo di Cristo.

Il clima tuo ricrea.Il generoso soleti tempra a cose vere.Nell’avvenir, di piùsi parlerà di te.
Progenie di sanniti,il vostro cuor non mutiné per mutar di tempiné per cangiar d’idee.Restate saldi in Dio.
Il mondo già vi additacustodi della pace.Privilegiati fosteda quel Voler supremo,che guida l’universo.
Sant’Anna e il sacro fontein sommo onor tenete.I vostri figli laviquel fonte che lavòil grande Padre Pio.

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