San Mattia Apostolo
Il suo nome significa “dono di Dio”.
Fu eletto con sorteggio, dopo la Pasqua,
al posto di colui che tradì il Signore.
Di lui sappiamo solamente
che fu testimone di tutta la vita
terrena di GesĂą (At 1,21-
22) e che gli fu fedele fino all’offerta di sé.
All’Iscariota “subentrò un limpido testimone
di Cristo, quasi a compensare il tradimento” (Benedetto XVI).
Veloci son trascorsi i santi giorni
da Pasqua all’Ascensione, e son quaranta!
Con la presenza viva del Signore
non si notava il vuoto d’un Apostolo.
In verità richiusa è la ferita.
Il prevaricatore è andato via.
Lo ha condotto satana al suicidio
e lo ha trascinato a perdizione.
Pietro raduna la comunitĂ .
Propone di colmare la lacuna.
Si scelga tra color che dall’inizio
hanno deciso di seguir GesĂą.
Che sia rimasto sempre in mezzo a noi,
anche durante il tempo della Pasqua
perché sia pronto a rendere ragione
del Vangelo e di tutta la speranza.
Ora la Chiesa di Gerusalemme
liberamente esprima il suo parere,
ma l’elezione avvenga fra due soli.
Uno sarà Mattia, l’altro Giuseppe.
– Signore, solo tu conosci i cuori,
aiutaci a capire qual dei due
tu vuoi che prenda il posto reso vuoto -.
Ed il sorteggio cade su Mattia.
Ognuno rende grazie allo Spirito
e tutti insieme cantano la lode.
Con l’affettuoso bacio si salutano,
rendendo ossequio a Pietro e agli undici.
Caro Mattia, sei l’unico fra i dodici
non nominato Apostolo da Cristo,
ma certamente fosti tra i discepoli
mandati dal Signore a predicare.
Al tuo comando satana obbediva
e gli infelici storpi, ciechi e zoppi,
e i malati d’ogni infermitĂ
nel nome di GesĂą eran guariti.
Da quale parte Pietro t’invierà ?
Sei certamente pronto ad obbedire
per annunziare il regno del Signore
a chi ha sete della VeritĂ .
La tradizione dice che in Oriente
portasti la parola del Vangelo.
Nel nome del Risorto hai predicato
la pace, il perdono e la salvezza.
Le tue reliquie sono venerate
nella cittĂ di Treviri in Germania;
con l’alabarda sei raffigurato.
In Cielo vivi accanto al tuo Maestro.
P. G. Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, Vol. I, pp. 226-227-228