Poesie

San Mauro

Abate + sec. VI

Era figlio di un nobile romano che lo affidò, ancora giovinetto, a
San Benedetto nel monastero di Subiaco.
Divenne uno dei primi oblati dell’Ordine. Preghiera e lavoro
scandirono tutta la sua vita.
San Gregorio Magno narra che Mauro, grazie all’orazione continua, un giorno riuscì a vedere un demonio mentre tirava per l’abito un monaco in preghiera e a liberarlo.
Altro episodio prodigioso fu il salvataggio di un fanciullo in punto di annegare nelle acque di un lago. Egli afferrò il bambino per i capelli e lo ricondusse a riva. Si accorse solo allora di aver camminato sulle acque. Inviato in Francia dal suo maestro Benedetto,fondò il monastero di Glanfeuil (oggi Saint Maur sur le
Loire), che accolse in poco tempo un gran numero di monaci.
Altri monasteri sorsero, per opera sua, in Francia. Nell’ultimo
periodo della sua vita si dedicò unicamente alla
preghiera e alla meditazione.
Morì a causa di una pestilenza. Il suo corpo rimase
esposto alla venerazione per tre giorni e tre notti fra un pellegrinaggio continuo di popolo.
Il suo culto fu diffuso dai Cluniacensi.

È bella la tua vita
vicino a Benedetto.
Discepol prediletto,
ne godi l’amicizia.

Diventa confidenza
e man mano che cresci,
il più famoso abate
ripone in te fiducia.

Pendi dalle sue labbra.
T’insegna la sapienza.
La sua santità
diventa tua ricchezza.

Perfetta è l’obbedienza.
Felice è l’umiltà.
Ti nutri di preghiera
vicino a lui che prega.

Quel giorno tu l’hai visto.
Egli ordina al corvo
di portare lontano
il pane avvelenato.

Ce lo racconta infatti
l’affresco di Subiaco.
Insieme a te c’è Placido;
guardate stupefatti.

E San Gregorio Magno
nei suoi preziosi “Dialoghi”
aggiunge un episodio
del tutto prodigioso.

Visto cadere Placido
nel lago lì vicino,
tu cammini sull’acqua
e lo riporti a riva.

Più volte segui il monaco,
che lascia la preghiera,
e vedi il diavoletto
… lo tira per la tonaca!

E quando Benedetto
va a Montecassino
tu sei eletto abate
in sua vece a Subiaco.

Al grido disperato
della povera mamma
tu ordinasti al lupo
di riportare il bimbo.

In Francia diffondesti
la tua santa Regola,
e i numerosi monaci
si disser “maurini”.

P. G. Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, vol. V, pp 233-234-235