Messa quotidiana

Omelia 26-9-17

SANTI COSMA e DAMIANO, MARTIRI
(sec. III, inizio sec. IV)

Popolari in Occidente e in Oriente dove sono stati martirizzati in epoca sconosciuta, Cosma e Damiano erano probabilmente medici. Furono comunque considerati tali dopo la loro morte per il gran numero di guarigioni che si verificarono sulla loro tomba. Il 26 settembre è probabilmente l’anniversario della chiesa eretta a Roma in loro onore da Felice IV (525-530) e decorata di mosaici stupendi.

Preziosa è la morte dei martiri, acquistata col prezzo della morte di Cristo

Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo   (Disc. 329, 1-2; PL 38, 1454-1455)
Le gesta gloriose dei santi martiri fanno rifiorire la Chiesa in ogni luogo. Perciò possiamo constatare con i nostri stessi occhi quanto sia vero ciò che abbiamo cantato: «Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli» (Sal 115, 15). Questa morte è preziosa ai nostri occhi e agli occhi di colui, per il cui nome venne affrontata.
Ma il prezzo versato per queste morti è stato la morte di uno solo. Quante morti ha riscattato con la sua morte uno solo! Se quel solo non fosse morto, il chicco di frumento non si sarebbe moltiplicato. Avete sentito le parole che dice all’avvicinarsi della sua passione, cioè della nostra redenzione: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto»? (Gv 12, 24-25).
Sulla croce egli compì un’operazione di incalcolabile valore. Su di essa fu fatto il versamento per il nostro riscatto. La lanciata del soldato gli aprì il costato e da quella ferita sgorgò il prezzo di tutto il mondo. Con esso furono comprati i fedeli e i martiri, e il loro sangue è testimone che la loro fede era autentica. Essi restituirono ciò che era stato speso per loro, e misero in pratica quello che dice san Giovanni: Come Cristo ha dato la sua vita per noi, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (cfr. 1 Gv 3, 16). E in un altro passo troviamo scritto: Quando sei seduto a mangiare con un potente, considera bene che cosa hai davanti, perché bisogna che tu prepari altrettanto (cfr. Pro 23, 1-2)
Lauta è quella mensa dove il cibo è costituito dallo stesso padrone della mensa. Nessuno nutre gli invitati con la propria carne: questo lo fa solo Cristo Signore. Egli è colui che invita, egli è il cibo e la bevanda. Compresero bene i martiri che cosa avessero mangiato e bevuto, per rendere un tale contraccambio.
Ma come avrebbero potuto rendere questo contraccambio, se egli, che sborsò per primo il prezzo, non avesse dato loro il mezzo per corrisponderlo? «Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?». «Alzerò il calice della salvezza» (Sal 115, 12-13). Qual è questo calice? E` il calice della passione, amaro, ma benefico: quel calice avrebbe causato terrore al malato, se il medico non l’avesse bevuto per primo. Questo calice è proprio la passione. Lo riconosciamo dalle parole stesse di Cristo, che dice: «Padre, se è possibile, passi da me questo calice» (Mt 26, 39). DI questo stesso calice i martiri hanno detto: «Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore» (Sal 115, 13).
Non temi dunque tu, o martire, nel momento della tua passione? Tu non temi e sta bene! Ma sai dirmi il perché «Perché invocherò il nome del Signore».
Come potrebbero vincere i martiri, se non vincesse negli stessi martiri colui che ha detto: «Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo»? (Gv 16, 33).
Il sovrano del cielo sosteneva il loro animo, guidava la loro lingua, sconfiggeva, per mezzo loro il demonio sulla terra, e li coronava martiri in cielo. O beati loro che bevvero questo calice! I dolori hanno avuto fine ed essi hanno conseguito la gloria.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura  Esd 6, 7-8.12b.14-20
Portarono a compimento la costruzione del tempio e celebrarono la Pasqua.

Dal libro di Esdra
In quei giorni, [il re Dario scrisse al governatore e ai funzionari della regione dell’Oltrefiume dicendo:] «Lasciate che lavorino a quel tempio di Dio. Il governatore dei Giudei e i loro anziani costruiscano quel tempio di Dio al suo posto. Ed ecco il mio ordine circa quello che dovrete fare con quegli anziani dei Giudei per la costruzione di quel tempio di Dio: con il denaro del re, quello delle tasse dell’Oltrefiume, siano integralmente sostenute le spese di quegli uomini, perché non vi siano interruzioni. Io, Dario, ho emanato quest’ordine: sia eseguito integralmente».
Gli anziani dei Giudei continuarono a costruire e fecero progressi, grazie alla profezia del profeta Aggeo e di Zaccarìa, figlio di Iddo. Portarono a compimento la costruzione per ordine del Dio d’Israele e per ordine di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia. Si terminò questo tempio per il giorno tre del mese di Adar, nell’anno sesto del regno del re Dario.
Gli Israeliti, i sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la dedicazione di questo tempio di Dio; offrirono per la dedicazione di questo tempio di Dio cento tori, duecento arieti, quattrocento agnelli e dodici capri come sacrifici espiatori per tutto Israele, secondo il numero delle tribù d’Israele.
Stabilirono i sacerdoti secondo le loro classi e i leviti secondo i loro turni per il servizio di Dio a Gerusalemme, come è scritto nel libro di Mosè.
I rimpatriati celebrarono la Pasqua il quattordici del primo mese. Infatti i sacerdoti e i leviti si erano purificati tutti insieme, come un sol uomo: tutti erano puri. Così immolarono la Pasqua per tutti i rimpatriati, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 121
Andremo con gioia alla casa del Signore.


Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore»!
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.

Secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.


Canto al Vangelo
  Lc 11,28 
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano.
Alleluia.

Vangelo   Lc 8, 19-21
Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».