Che Dio ci converta
Le persecuzioni nella Chiesa son sempre servite alla
gloria dei martiri e al consolidamento della fede.
Negli anni sessanta si è abbattuto su Padre Pio il ciclone
dell’inquisizione Maccari.
In quel periodo Padre Pio e tutti i confratelli con lui
sono stati provati in ogni modo.
Uno di questi era Padre Tarcisio Zullo. E con lui si
accennava alle lacrime di Padre Pio e si sottolineava la sua
profonda umiltà, la sua obbedienza alla Chiesa e ai Superiori
e l’estrema fiducia nel Signore.
Padre Tarcisio citava particolarmente due momenti
dei suoi incontri col Padre in quel periodo.
Raccontava che un pomeriggio andò a confessarsi
dal Padre e al termine volle trattenersi a colloquio con Lui.
Padre Tarcisio, facendo riferimento all’accanimento
dell’inquisitore, si lasciò sfuggire qualche parola di riprovazione.
Padre Pio subito fermò le sue parole, dicendo: “Non
ti alterare, ma preghiamo il Signore che ci converta”.
Anche nelle avversità Padre Pio vedeva un mezzo di
conversione e di purificazione.
È ciò che insegna l’Apostolo: “Tutto coopera in bene
per coloro che amano il Signore” (Rm 8,28).
Oggi che possiamo invocare Padre Pio col titolo di
“Santo” è tanto più chiaro da quale parte sta la Chiesa.
La Chiesa si nutre di verità, di grazia e di amore ed è
questo il cibo che dà ai suoi figli.
Qui sono le radici e le ragioni che guidano i santi ad obbedire
fino all’eroismo.
Un’altra volta Padre Tarcisio, parlando col Padre, accennò
a quella bufera con una semplice domanda: “Quando finirà?”.
Padre Pio gli rispose: “Ho messo tutto nelle mani della
Madonna, e lei già me l’ha fatta la grazia.
Ignoro solo la scadenza”.
La Madre di Gesù rimane sempre la potente avvocata
dei santi.
Nel grande amore a Maria, Padre Pio ripeteva:
“Amate la Madonna e fatela amare”.
P. G. Alimonti OFM, cap, Raggi di Sole, Vol. 1, pp 85-86