San Bartolomeo
San Bartolomeo
Apostolo – sec. I d.C.
Più noto con il nome di Natanaele che significa
“Dio ha dato”.
Non credette a Filippo che affermava di aver trovato
a Nazareth Colui di cui avevano scritto Mosè e
i Profeti: “Da Nazareth può mai venire qualcosa
di buono?” (Gv 1,46). Tuttavia,
non esitò. Seguì l’invito dell’amico: “Vieni e
vedi”.
Dinanzi a Gesù che lo accoglieva come “un Israelita
in cui non c’è falsità” e affermava: “Prima che Filippo ti
chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”
(ib 1, 48), Natanaele fece la sua professione di fede: “Tu sei
il Figlio di Dio” (ib 1, 49).
Da quel momento Lo seguì. Morì martire.
Michelangelo, nella scena del Diluvio universale nella
Cappella Sistina, lo ha rappresentato con la pelle nella
mano sinistra, perché secondo un racconto del Medioevo
egli morì scuoiato.
Vi conoscete e siete bravi amici.
Filippo con premura venne a te
e ti informò d’un fatto importantissimo:
– Bartolomeo, c’è Gesù di Nazareth!
È figlio di Giuseppe, il falegname.
È quello di cui parla la Scrittura.
Annunzia la parola, fa miracoli
e ha potere sopra i demoni -.
– Filippo, ti ringrazio, ma tu sai,
che Nazareth è un povero paese
e perciò cosa vuoi ci sia di buono?
È cosa risaputa dalla gente -.
– Amico mio, sì, forse hai ragione,
però sarebbe cosa assai più saggia
venire e vedere di persona -.
Bartolomeo ascolta il buon consiglio.
Ecco il Maestro; s’alza, gli va incontro
e sorridente tende a lui le mani,
come si fa tra vecchi amici, e dice:
– Oh!, questo sì ch’è un vero Israelita! –
In lui non c’è alcuna ipocrisia.
Ho visto quando eri sotto il fico
e il buon Filippo t’ha invitato qui -.
Bartolomeo rimane sbalordito.
E mentre le ginocchia piega a terra:
– Maestro – esclama – sei profeta e re -.
– Aspetta, tu vedrai cose più grandi -.
Ormai di nulla più si meraviglia.
Gesù ha vinto tutte le sue remore.
Gli ha insegnato a non fidarsi più
di sciocche dicerie della gente
e a guardare, sì, la Verità.
Bartolomeo, ringrazia pur Filippo.
Adesso tu fai parte degli eletti.
Sarai per sempre a fianco del Maestro
e ne godrai i palpiti d’amore.
Natanael vuol dir: “dono di Dio”,
con l’annunziare tale tu diventi.
L’altro nome: “figlio d’agricoltore”?
Coltivi or la vigna del Signore.
Di carità e fervida preghiera
ti sei nutrito prima nel Cenacolo.
Poi sei partito insieme a tutti gli altri.
Andasti tra gli Armeni a convertire.
Supplizio atroce l’essere scuoiato
poi crocifisso e poi decapitato!
Se Francoforte venera il tuo cranio,
in Cielo brilla l’anima tua bella.
P. G. Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, Vol. I, pp 211-212-213