Testimone

Arco di Misericoridia

È l’arco di anni che corre dal 1910, data dell’ordinazione
sacerdotale di Padre Pio, al 1960, quando egli compie
cinquant’anni di sacerdozio.
Nel 1910 traccia il programma della propria vita sacerdotale,
nel 1960 fa la verifica e il consuntivo di quell’arco
di tempo. Padre Pio mette in piedi mezzo secolo, un
arco sotto la cui volta passa un popolo di riconciliati, di
convertiti e beneficati.
Gente sparsa e gente dispersa, che finisce per ritrovarsi
intorno al confessionale e ai piedi dell’altare a bearsi
del gaudio del perdono e a nutrirsi del Pane della Vita.
Padre Pio diventa arco trionfale di Cristo, perché in
lui e intorno a lui trionfa la grazia.
La somma delle voci e dei cuori, che cantano a Dio
sulle note della preghiera e dell’amore di Padre Pio, evoca
l’apocalittica cascata di acque il cui rimbombo riempie il
cielo.
Più leggo, più conosco e più giro per l’apostolato dei
Gruppi di Preghiera e più mi trovo a contatto con uomini
e donne che hanno le radici della loro fede e della loro
speranza in Padre Pio.
Dio stesso li ha chiamati con segni, con sogni, con
profumi e con infiniti altri messaggi per essere risanati.
Spesso ripeteva confidenzialmente: “Sapessi quanto
mi è costata quell’anima!”.
Ad un figlio convertito e crollato ai suoi piedi davanti
al confessionale, disse, mentre in lacrime l’abbracciava:
“Figlio mio, per te ho versato la parte migliore del mio
sangue”.
Un giorno mentre io gli confidavo la gioia di essere
arrivato a lui mi disse: “Io ti ho visto da prima che nascessi!”.
Ad un tale che gli domandava: “Padre, come fai a
seguire tutti noi?”.
Egli rispose: “Io vi seguo uno ad uno”.
Quando udì che qualcuno voleva attribuirsi una sua
speciale protezione egli rettificò: “Ognuno può dire: Padre
Pio è mio, perché Padre Pio è di tutti”.
Ricordate? Gesù a Natanaele: “Ti ho visto quando
eri sotto il fico” (Gv 1,48), e aggiunge: “Vedrai cose molto
più grandi di queste” (Gv 1,50).
Ora non sono soltanto i suoi figli e i suoi devoti a
parlare dei carismi e dei prodigi di Padre Pio, ma è la Chiesa
stessa, additandolo come “modello di credente e di sacerdote”.
La pietra angolare dell’arco è il nome di Gesù.
“Gesù, mio sospiro, e mia vita”.
Gesù: l’amore annunziato, l’amore rivelato, l’amore
incarnato, l’amore piagato, l’amore crocifisso, l’amore sepolto,
l’amore risorto, l’amore asceso, l’amore glorificato,
l’amore nuovamente atteso da chi crede, vive e spera in
Lui.
Padre Pio continua: “Mio sospiro e mia vita”…
Poteva dire: “mio respiro”, no!
Il “sospiro” non contiene soltanto l’alito per non finire
asfissiato, ma il “desiderio” di vivere ardendo nella
consumazione senza incenerimento dell’anima.
È un grido quel: “mia vita”. Egli sa e sente che nel
suo sangue e nel suo amore scorre la vita che rinnova e
salva, diversamente per lui varrebbe la pena morire.
“Oggi trepidante ti elevo”.
Padre, eleverai sempre più trepidante nel Sacrificio
Eucaristico “l’Agnello Immolato per la nostra redenzione”.
Quante volte ho sentito in quel momento la tua voce
tremare! Quante volte ho visto le tue lacrime bagnare il
corporale! Quante volte ho notato che ti sostenevi appoggiato
all’altare!
“In un mistero d’amore”.
Perché il mistero era Gesù che prendevi fra le mani
e perché in quel mistero eri immerso anche tu in perfetta
unione d’amore e di immolazione.
In quel mistero eri orante e adorante.
“Con te io sia per il mondo” …
Con Lui una cosa sola sull’altare; e dall’altare lo offrivi
e lo portavi a tutti.
“Per il mondo” … Non volevi tenere solo per te la
commozione, la consolazione, la luce, il gaudio.
Farti: “Via, Verità e Vita”. Ecco la tua brama.
Non potevi rassegnarti a vedere un mondo affondato
nelle sabbie del peccato, un mondo nell’ignoranza del regno
di Dio, un mondo senza la grazia di Cristo.
Tu hai sempre bramato un mondo risorto con Gesù e
per la gloria di Gesù.
“E per te sacerdote santo”.
Tutto per Gesù.
Gesù nella mente, Gesù nella volontà, Gesù nel cuore.
Gesù nelle membra, come San Francesco.
“Sacerdote Santo”, per offrirti mentre lo offri, per
adorarlo mentre lo innalzi, per consolarlo mentre lo preghi.
“Vittima perfetta”. Cireneo di Cristo.
Perfetto come neppure tu puoi immaginare, morendo
e risorgendo ogni giorno.
L’hai detto: “Patire e non morire per più patire!”.
Alla verifica tu scrivi: “Cinquant’anni di vita religiosa”.
A me dicesti: “Ricordati che sei figlio di San Francesco
e cappuccino per di più”. Così tu lo ricordavi a te
stesso nel rigore di una osservanza perfetta della Regola e
di una obbedienza assoluta alla Chiesa. Fino all’eroismo.
Hai detto: “Per me la voce del superiore è la voce
di Dio”.
Piuttosto morire che commettere la più piccola disobbedienza
e così è stato anche quando ti costava eroismo.
“Cinquant’anni misticamente confitto alla croce del
Signore”.
Quanto l’hai bramata quella croce!
Non potevi pensare che tu rimanevi libero mentre il
Gesù, che contemplavi, era inchiodato alla croce.
Tu sei nato per vivere crocifisso con Gesù.
La croce è la tua aurora.
La croce è il tuo sole.
La croce è il tuo giorno.
La croce è il tuo sangue.
La croce è la tua preghiera.
La croce è il tuo pane.
La croce è il tuo sigillo.
La croce è la tua bandiera.
La croce è il tuo gaudio.
La croce è la tua vita.
La croce è la tua vittoria.
La croce è la tua pace.
Come San Paolo puoi dire: “Mi glorio nella croce di
Gesù” (cfr Gal 6,14).
“Cinquant’anni di fuoco divoratore per il Signore e
i suoi redenti”.
“Fuoco” vuoi essere, in cui consumi i limiti e le imperfezioni.
Quel fuoco deve “divorare” tutti i peccati che
l’umanità accumula ogni giorno e in ogni luogo.
Una Pentecoste per la Chiesa e per il mondo.
Il regno del Vangelo, il regno dello Spirito Santo.
Non più ignoranza, non più eresie, non più corruzione
e scandali, non più odio e violenza.
“Che altro desidera l’anima mia se non condurre
tutti a Te, o Signore”.
Ecco la brama della tua anima: sbarrare le porte
dell’inferno e spingere a qualunque costo tutti in paradiso.
E già! “Tutti in paradiso”, era il grido del Serafico Padre
San Francesco.
“E attendere pazientemente” … E dove più pazienza
se non nel vivere e morire inchiodato alla croce con Cristo
Redentore?
Padre Pio, se fosse possibile e necessario, starebbe
tutta l’eternità sulla croce.
“Che questo fuoco divoratore bruci tutte le mie viscere
nel «cupio dissolvi»”.
Quante volte hai confidato ai tuoi Direttori spirituali
che un fuoco divoratore ti bruciava le viscere!
Direi che ti bruciava tutto il povero corpo nello strazio
di dolori atroci e di febbri altissime.
Era uno degli aspetti del tuo povero corpo, che i medici
alla fine dichiarano: “misteriosi”. Non c’era medicina,
perché non era solo male del corpo.
“Per essere completamente in Te”.
Ma, dimmi: questo stato è passione, è morte, è risurrezione?
Può essere ognuna di queste cose; quello che importa
è che tutto avvenga secondo il volere di Gesù. Non fa
differenza, se è vita o morte, quel che conta è che Gesù sia
amato.
Padre Pio con la sua vita di vittima rappresenta il
punto più alto della mistica cristiana e della santità in Cristo
Gesù.
Così egli ha elevato l’arco di trionfo in cui il trionfo
è tutto di Cristo e la gioia dell’uomo tocca il vertice, confina
col paradiso.
Questo arco è giusto che sia chiamato: “arco di misericordia”.
P. G. Alimonti OFM cap, Raggi di sole, vol. 1, pp 19-20-21-22-23-24