Poesie

San Pietro Crisologo

Vescovo
– Imola (Bo) c. 380 + Ravenna 2 dicembre 448

Fu ordinato diacono e poi presbitero da Cornelio, vescovo
di Imola.
Il Papa Sisto III lo elesse vescovo di Ravenna nell’anno 433.
In quel periodo Ravenna venne eletta sede Metropolitana e scelta
come capitale dell’Impero Romano d’Occidente.
Pietro godette l’immensa fiducia di papa Leone I, stima e
protezione dell’imperatrice Galla Placidia.
Di San Pietro Crisologo conserviamo integre centosettantasei
“Omelie” e molti altri brani sparsi in altre “Opere”.
Trattò con profondità la dottrina dell’Incarnazione.
Commentò egregiamente il Credo apostolico. Confutò con
efficacia le eresie di Ario e di Eutiche.
Tenne splendide omelie sulla Vergine Maria e su San
Giovanni Battista. La sua parola e i suoi scritti hanno una
potente carica di ispirazione. Portano il profumo della sua
anima pura. I fedeli che l’ascoltavano restavano stupiti.
Per la sua parola dolce, santa, mite e penetrante fu soprannominato
“Crisologo”, cioè “parola d’oro”.

Tu della Chiesa vescovo e dottore.
Tu vivi nella celebre Ravenna
quando maggior divenne la sua gloria.
Fu capitale del Romano Impero.

Cornelio, santo vescovo di Imola,
ti battezzò e poi diacono ti elesse.
Da lui ricevi l’ottima cultura.
Infine sei presbitero ordinato.

Eccelli per dottrina e per virtĂą.
Ben presto la tua fama giunge e Roma
e il papa Sisto terzo t’assegnò
la vescovile sede di Ravenna.

Così divieni tu Metropolita.
Ma questo nulla toglie all’umiltà,
che al tuo cuore mette tanta pace.
Ti fa Pastore degno delle anime.

Per esse ti divora il santo zelo.
Durante il giorno affronti la fatica
e nella notte elevi al tuo Signore
la lunga prece per i figli tuoi.

Li vuoi profondi nella veritĂ .
Nella pietĂ  li vuoi perseveranti.
Li vuoi attivi nella caritĂ ,
che asciuga il pianto e semina speranza.

Qual pellican li nutri con l’amore.
Tu versi nello spirito sapienza,
che poi diventa luce e godimento
e imprime desiderio di bontĂ .

La tua parola sembra scaturire
dalla sorgente eterna dell’amore.
Sembra indossar la veste fatta d’oro
e dĂ  del Ciel sincera e dolce brama.

Tu fai capire molto chiaramente,
che il divin Figlio venne sulla terra
per cancellar dell’uomo colpa e morte
e divenire seme della nostra gloria.

Liberamente scelse di morire
per consegnare al Padre rinnovato,
e finalmente degno del Suo amore,
colui che volle immagine di SĂ©.

Da un intatto limo il Padre trasse
colui che sulla terra è Suo riflesso.
Così da intatto corpo deve nascere
l’amato Figlio, nostro Redentore.

Oh, quanto amore hai dato al nostro Dio!
Oh, quanta gioia hai dato alla sua Chiesa!
Tu detto sei “Crisologo”, San Pietro.
Or con la Chiesa noi ti veneriamo.

P. G. Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, vol. II, pp 150-151-152