Beata Maria Teresa Kowalska
Clarissa cappuccina martire
– Varsavia (Polonia) 1902
+ Dzialdowo (Polonia) 25 luglio 1941
Clarissa cappuccina polacca, morì nel campo di concentramento
di Dzialdowo, dove era stata portata insieme
alle sue consorelle.
Si offrì vittima al Signore, perché esse potessero ritornare
salve nel monastero.
La sua preghiera fu ascoltata.
Due settimane dopo la sua morte, le monache furono liberate.
Il papa Giovanni Paolo II l’ha proclamata Beata il 13 giugno 1999.
Son centotto i martiri
dei campi di sterminio
proclamati beati
dal Papa di Polonia.
Son preti, suore e vescovi
e semplici fedeli.
È lì Maria Teresa,
clarissa cappuccina.
Il padre socialista
si trasferisce in Russia.
Difende i comunisti
e milita fra loro.
Maria Teresa ha fede
e prega intensamente.
Giovanissima scrive:
“Il libro della vita”.
Novizia esemplare
per quanto molto gracile.
Le voglion molto bene
e gode tanta stima.
Confessa nel suo diario,
che vuol sacrificare
gli anni della vita
per convertire i suoi.
Ha scritto i suoi pensieri
e i fervidi propositi
di vera santità.
Ritiene d’esser l’ultima.
L’ora non è lontana
della sua immolazione.
Per questa vuol salvare
tutte le consorelle.
L’esercito nazista
invade la Polonia.
Son trentasei le suore;
son tutte deportate.
A Dzialdowo si muore.
Maria Teresa è inferma.
Ha la tubercolosi
e perde molto sangue.
La febbre si scatena.
Nessuna medicina.
Assenza d’ogni igiene
nel più angusto spazio.
Ripete qui l’offerta
perché le consorelle
escano tutte salve.
Per lei: la cremazione!
P. G. Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, vol. IV, pp 263-264-265