Santa Francesca Romana
Rel. fondatrice - Roma 1384 + 9 marzo 1440
Nacque da nobile e ricca famiglia. Il padre la obbligò a sposare Lorenzo de’ Ponziani quando aveva solo tredici anni. Ebbe tre figli: due di essi morirono piccoli. Per amore dei poveri si spogliò di tutto e col consenso del marito vestì l’abito di penitenza. Que- stuava di porta in porta e all’ingresso delle chiese per soccorrere i poveri. Coltivava un pezzo di terra, caricava tutto su di un asinello, portava al mercato, vendeva e dava il ricavato ai poveri. In tutta Roma la chiamavano “la poverella di Trastevere”. Brilla come gigante in una Chiesa che comincia la propria riforma dal di dentro. Si diede contemporaneamente all’assistenza dei malati dell’Ospedale del SS.mo Salvatore. Per ordine del suo confessore, Giovanni Mariotto dettò le sue esperienze mistiche: lotte col demonio; viaggio nell’inferno e nel pur- gatorio, estasi e rivelazioni. Curò gli appestati nella città di Roma nell’epidemia che colpì la città. Costituì l’Associazione delle Oblate Olivetane di Maria legata all’Ordine benedettino. Alla fine furono chiamate: “Oblate di Santa Francesca Romana”. Alla sua morte, le spoglie rimasero esposte tre giorni alla venerazione dei fedeli, nella chiesa di Santa Maria Nova. Fu canonizzata da Paolo V il 29 maggio 1608. È considerata la compatrona di Roma.
“De’ Buxis de’ Leoni”,
presso Piazza Navona,
ma cerca per la Messa
Santa Maria Nova.
Lei sogna il monastero
ma dal padre è costretta
a forzato matrimonio:
con Renzo de’ Ponziani.
A meno di vent’anni
è madre di tre figli;
di essi due muoiono.
La prova del dolore!
Affranta nello spirito,
consunta nella carne,
trascorre tra le lacrime
gran parte dei suoi giorni.
Ma finalmente
trova la forza nella fede.
Ritrova la preghiera
e scende in lei la pace.
Dal confessor guidata,
va in cerca dei più poveri.
L’aiuta in questo compito
Vannozza, sua cognata.
D’accordo con Lorenzo
Francesca vende tutto
e vive in povertà
per amore di Gesù.
Roma è saccheggiata,
Lorenzo, invalidato,
è costretto a fuggire;
figlio preso in ostaggio.
Francesca zappa e semina.
Con l’asinello porta
il grano e le verdure
e sfama tanti poveri.
L’aiutano le amiche.
Quando non c’è più nulla,
c’è la preghiera e tornano
granaio e botti piene.
La santa di Trastevere
or lotta col demonio.
S’è consacrata a Dio e
fonda le Oblate.
Nell’estasi lei visita
inferno e purgatorio.
Il saggio confessore
ha scritto ogni cosa.
P.G.Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, vol VI, pp 44-45-46