Poesie

San Giovanni Paolo II

San Giovanni Paolo II
(Karol Wojtyla) Papa – Wadowice (Cracovia Polonia)
18 maggio 1920 + Vaticano 2 aprile 2005

È il primo papa slavo e il primo Papa non italiano dai tempi di Adriano VI.
”Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!
Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura!
Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo Lui lo sa!” (“Omelia della messa di inaugurazione del pontificato” 22 ottobre 1978). In queste parole è racchiuso tutto il suo pontificato.
Il 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro, anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima, subì un attentato quasi mortale dal turco Alì Agca che poi perdonò.
Tra le sue importanti encicliche sono da ricordare: “Redemptor hominis”, “Dives in misericordia“, “Laborem exercens”, “Veritatis splendor” e l’“Evangelium vitae”.
Con i suoi numerosi viaggi nei cinque continenti riuscì a riunire tutti i popoli nell’abbraccio del Vangelo. Ovunque messaggi, liturgie imponenti, gesti indimenticabili: dall’incontro
di Assisi con i leader religiosi di tutto il mondo alla preghiera al Muro del pianto di Gerusalemme. La sua beatificazione avviene a Roma il 1° maggio 2011.

Hai detto: – son venuto da lontano -.
Per la Chiesa nessun Papa è straniero.
Fra l’altro parli già la nostra lingua.
Pian piano impareremo il tuo cognome.

Intanto si capisce molto bene
che cosa ha messo Dio nel tuo cuore.
La stessa voce di robusto flauto
le vibrazioni intense ci consegna.

Condisci di sorriso il tuo parlare.
Con gli occhi penetranti vai lontano
e con l’appassionato sentimento
l’umanità tu stringi sul tuo petto.

Sei figlio di quel popolo fedele
a Gesù Cristo e alla Santa Chiesa.
È definito popolo di eroi,
è conclamato popolo di martiri.

Tu stesso quelle cave sotterranee
bagnasti di sudore e di speranza.
Scampasti dalla svastica feroce
celato sotto veste d’operaio.

Così seminarista, sacerdote
e membro d’Accademie letterarie,
sapesti coltivare la tua fede
e sostener con l’arte la cultura.

Ti fu maestro a Roma Garrigou,
t’accolse di Dublino l’alta scuola.
L’Università della tua Cracovia
frequentasti discepolo e docente.

La scelta delle tesi già rivela
l’aspirazione ardente del tuo cuore:
l’impegno per difendere la Chiesa;
la brama di donare pace all’uomo.

Amato cardinale di Cracovia,
ti ritroviam tra i Padri del Conclave.
Al soffio dello Spirito è balzato
a Roma e al mondo intero l’uomo nuovo.

Satana si scatena, ti vuol morto.
Sa già che un Papa slavo abbatterà
il mostro che dilania l’universo.
Si saprà che ti salva la Madonna.

Riunisci i capi delle Religioni.
Propugni quella pace universale
invano perseguita con le guerre.
Tu scuoti le coscienze. Scuoti il mondo.

Il giorno di tua morte son milioni
i giovani che pregano con te.
Verranno tutti i grandi della terra.
Quaggiù l’omaggio e in Ciel avrai la gloria

P. G. Alimonti OFM cap, Vento Impetuoso, vol VII pp 212-213-214