Testimone

27-8-14 Francavilla al Mare

padre_francavillaOpera Santa Maria di Nazareth

Cappella Francavilla al Mare – Via Figlia di Iorio

 Dal Vangelo di Luca 2, 22-40

[22]Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, [23]come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; [24]e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.

[25]Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; [26]lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. [27]Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino GesĂą per adempiere la Legge, [28]lo prese tra le braccia e benedisse Dio:

[29]«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
[30]perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
[31]preparata da te davanti a tutti i popoli,
[32]luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».

[33]Il padre e la madre di GesĂą si stupivano delle cose che si dicevano di lui. [34]Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione [35]perchĂ© siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerĂ  l’anima».

[36]C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribĂą di Aser. Era molto avanzata in etĂ , aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, [37]era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. [38]Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

[39]Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittĂ  di Nazaret. [40]Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

 

Omelia di Padre Guglielmo Alimonti OFM cap

E’ stato notato con attenzione e compiacenza dai commentatori del Vangelo e della Bibbia la sottomissione di Maria e Giuseppe alla legge di Dio.

Fanno quello che tutti gli altri fanno, non si escludono per ragioni di privilegio; la Madonna potrebbe dire: ”Sono la Madre di Dio, non sono soggetta a queste piccole regole tradizionali, come il rito della purificazione!”

No, lei accetta pienamente. GesĂą farĂ  lo stesso. Quando dovrĂ  iniziare la vita pubblica, andrĂ  nel Giordano e chiederĂ  al grande Battista, il proprio precursore, di essere battezzato da lui.

Giovanni Battista: “Signore, io devo essere battezzato da Te!”. Gesù ha risposto: ”No, per ora facciamo come sta scritto”!

1°- Come sta scritto è importante. Andiamo di preferenza nel N.T. a cercare “come sta scritto”. Nei Vangeli, nelle lettere di San Paolo, nelle lettere degli altri apostoli, San Pietro, San Giacomo, San Giovanni, andiamo a cercare quello che sta scritto!

I protestanti, i testimoni di Geova, portano il Vangelo appresso, però fanno una confusione enorme.

Noi portiamo dietro, se possibile, un Vangelo tascabile ovunque andiamo, teniamolo sul comodino della nostra stanza per poterlo leggere la sera, quando andiamo a riposare, leggere un versetto è già una indicazione, un richiamo a ciò che sta scritto, per tenerlo nel cuore.

Troppo poco contatto abbiamo con la Parola di Dio; a volte mi viene il sudore freddo, a sentire certi ragionamenti di gente magari che frequenta, ma non apre una volta il Vangelo. Se fai una domanda non sanno risponderti.

Un parroco mi diceva di aver chiesto ai due sposi che sono andati per prepararsi al matrimonio: “Gesù è Dio oppure no?” Hanno risposto : ”Non lo sappiamo!”

Battezzati, cresimati, si preparavano alla celebrazione delle nozze, ancora non sapevano che Gesù Cristo è Dio come il Padre.

Quando facciamo il segno della croce: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, esprimiamo il credo in un unico Dio in tre persone.

Quando facciamo la piccola preghiera del Gloria al Padre che conclude i Salmi, diciamo: Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.

Tra poco noi consacreremo le ostie e il vino, il sacerdote chiederà al Padre di mandare lo Spirito Santo per consacrare, sacramentare quel pane e quel vino; questo è scritto.

       Non è lecito rimanere nell’ignoranza. Quando il Signore Dio ci accoglierà per farci entrare a casa sua, qualcosa ce la domanderà. Può darsi che ci farà entrare senza domandarci niente?

A Padre Pio non avrà avuto da domandare niente, perché Padre Pio già viveva di Dio. A noi domanderà molte cose.

Che cosa abbiamo fatto del tempo negli anni…, cosa abbiamo fatto dell’intelligenza. Abbiamo imparato, capito, risolto mille problemi, ma il cuore e i sentimenti? Noi da dove prendiamo ispirazione per il bene da fare, da volere, per il perdono da donare a chi ci fa del male? Tutto sta scritto.

Questa è la prima riflessione: la parola di Dio che ci faccia vivere meglio il Vangelo!

2°- Abbiamo letto nel versetto: ” La Vergine Madre racchiude nel suo grembo colui che il mondo intero non può contenere”.

E’ vero: Che interesse ha il Signore di andare ad abitare su Marte, sulla Luna, su Giove, o qualunque posto del mondo che egli ha creato?

Per lui è sempre tanto, e sta da per tutto, ma dove non sempre può stare e dove sempre vuole stare… me lo dite voi dov’è? “ Nel nostro cuore”

In uno dei tanti testi pubblicati, ho scritto proprio così: ” Hai fondato il trono della tua regalità divina nel cuore dell’uomo, quello vuoi che sia la tua casa.”

Maria e Giuseppe vivono nella casa di Nazareth, ma devono correre in esilio, devono uscire spesso, per osservare la legge del Signore, GesĂą nasce a Bethlehem, non nasce nella casa d Maria o di Giuseppe; tribolazioni nella vita di GesĂą!

GesĂą ha avuto due case che nessuno gli toglierĂ : il cuore di Maria e il cuore di Giuseppe; fedeli, tribolati ma felici, pieni di amore e di gratitudine.

Giuseppe ha fatto fatica all’inizio, forse ancor più di Maria. Maria si “turbò”. Poi piano piano hanno capito, hanno accettato e sono divenuti felici custodi.

Maria come madre, Giuseppe come padre putativo di questo Dio incarnato. Che paradiso quella casa! Immaginate quanti angeli erano a difesa della casa di Nazareth!

Un’antica tradizione vuole che per Maria, mille angeli… Se andate alla Madonna delle rose, trovate l’immagine della Madonna al centro e una fila interminabile di angeli che la custodiscono. Fu la visione di mamma Rosa.

Abbiamo capito dove vuole abitare Gesù, dov’è la sua casa? Questa cappella dove stiamo celebrando la Messa è dedicata alla Famiglia di Nazareth.

3°- La terza riflessione è questa: la Madonna ha capito più di tutti la Parola scritta? Sicuramente l’intelletto di Maria più di tutti è penetrato nel mistero di Dio creatore, redentore e santificatore.

Noi sappiamo che San Paolo era spesso rapito in estasi, contemplava Dio; Padre Pio altrettanto e dopo l’estasi diceva talvolta: ”Quanto è brutto vivere in questo mondo!” Chiaro, lui veniva dal paradiso! Però ci stava sulla terra, immolato, inchiodato per cinquant’anni con le piaghe di Cristo, perché voleva rendere più bello questo mondo!

Come il sangue di Gesù lava milioni di anime, così il sangue di Padre Pio e dei santi; le loro preghiere cambiano il volto di questa povera umanità.

Se non ci fossero i santi saremmo costretti a scappare in mezzo alle montagne. Proprio così, la società diventerebbe una gabbia di leoni.

Quante volte Gesù ha spiegato, guardando la Madre, la verità del Regno dei Cieli? E’una domanda che mi vado ponendo da qualche tempo.

Noi conosciamo le parole di Maria: allorchè arriva l’arcangelo, quando va a visitare Elisabetta e canta il Magnificat, quando presenta il Bambino Gesù per la purificazione, come stava scritto.

Quando la Madonna va sul Calvario e resta vicino al Figlio, non risulta che abbia pronunciato   parole.

Lì, solo nel silenzio riusciva a seguire le orme di Gesù: contava le gocce del sangue e del sudore del Figlio, ascoltava i gemiti di Gesù, le parole di Gesù.

Il testamento piĂą bello, GesĂą lo ha dettato stando inchiodato sulla Croce:

                        —     Donna ecco tuo figlio…

                                 Figlio ecco tua madre… (Gv 19,26-27)

                                Perché mi hai abbandonato?… (Mc 15,34)

                                 Nelle tue mani affido il mio spirito… (Lc 23,46)

                                 Tutto è compiuto. (Gv 19,30)

E’ il testamento di vita che Gesù affida alla madre. Gli altri possono capire o non capire, essere attenti o distratti, addolorati o indifferenti, ma chi invece è tutta attenta e consumata dal dolore e accoglie le parole del figlio, è proprio Lei!

Sono gli insegnamenti supremi alla madre sua che dovrà restare nel mondo perché la Chiesa abbia una madre. Infatti la Madonna è madre della Chiesa. Gli apostoli hanno bisogno di una donna forte, che li raccolga nello smarrimento.

Dove erano questi apostoli mentre Gesù stava morendo sulla Croce? Uno solo era lì, gli altri lontani per la paura.

Chi ha scelto Gesù, deve stare vicino a Lui, o il giorno di Pasqua o il venerdì santo, o la grande festa o il dolore, vicino a Gesù, nell’intimità della sua casa che è la Chiesa, come Lui è nell’intimità della nostra anima.

Questo appuntamento annuale ci ritrova qui nella preghiera di suffragio per le persone che hanno dato inizio all’Opera, come Madre Gabriella e Madre Delia e di tutte le persone che hanno collaborato.

E’ anche il nostro grazie: una Messa di suffragio per queste anime belle, che ci hanno preceduto nel cammino verso la casa del Padre.