Poesie

20 febbraio

Francesco, pastorello,
con l’ispirato suono
felice asciugavi
le lacrime degli Angeli.

Tu quel silenzio agreste
mutavi in preghiera.
Giulivo offrivi al Cielo
la fame e l’arsura.

Poi t’insegnò Maria,
la celestial Signora,
a recitar rosari,
qual musica dell’anima.

I tuoi fioretti sono
ristoro per la Vergine;
sei pronto giĂ  a morire
per consolar GesĂą.

Tu vuoi che torni a Dio
l’umanità smarrita,
che cessi la bestemmia
e si cancelli il vizio.

La vista dell’inferno
t’ha spinto a farti vittima
per asciugar le lacrime
dal volto di Maria.

Col tuo cuore puro,
col desiderio ardente
e la preghiera intensa
ti fai barriera al male.

La singolar saggezza
ti pone giĂ  maestro
nel consegnare al mondo
l’appello della Vergine.

Giacinta, dolce incanto,
tu sei la piĂą piccola,
ma porti la bandiera
d’eroica fedeltà.

Tu giĂ  somigli in tutto
agli Angeli del Cielo.
Tu passi sulla terra
fugace messaggera.

Accanto al tuo letto
si siede la Signora.
Ti prende fra le braccia,
ti porta da GesĂą.

Tu e il caro fratellino
or riposate accanto.
In Cielo date gloria
al cuore di Maria.

P. G. Alimonti OFM cap, “Il Tempo della luce”, Da ieri a Domani, pp 31-32